Dove comprare l’olio EVO e come sceglierlo

Dove comprare l'olio EVO e come sceglierlo

Dove comprare l’olio EVO e come sceglierlo, un dilemma non da poco.
In questo articolo proveremo a darvi qualche suggerimento per mettervi nelle condizioni di fare una scelta ragionata e che vi permetta di portare a casa un prodotto di qualità.

Dove comprare l’olio EVO

Se leggerete qualche post su gruppi specializzati o articoli su testate di settore la risposta sarà quasi sempre la stessa: “dal produttore!”.
Questo è certamente vero ma ci sono pro e contro come ad esempio la distanza se non si vive in una zona di produzione ma in una città.
Allora magari un frantoio o un consorzio agricolo potrebbe essere più facilmente raggiungibile.
Oppure, come ultima spiaggia, lo si compra al supemercato.
Per ognuna di queste possibilità proveremo a dirvi a cosa prestare attenzione o chiedere.

  1. Dal produttore
  2. Al frantoio o Consorzio di produttori
  3. Al supermercato

 

 

1. Dal produttore

Questa è, come dicevamo, la prima e più corretta risposta.
Questa scelta ha alcuni vantaggi oggettivi come ad esempio il Km 0 che non è solo uno slogan. L’olio è sensibile alla condizioni climatiche e a spostamenti e stoccaggi non idonei che ne mettono a rischio la qualità.
L’olio che comprerete è quello che ha fatto lui con le sue olive e, fidatevi, non è cosa da poco.
Probabilmente incontrerete una produzione particolare non standardizzata, dovuta alla specifica varietà degli ulivi e alla loro posizione geografica (Nord, Sud, pianura, collina, mare, lago).
Poi il prezzo. Molto probabilmente sarà concorrenziale dato che non subisce i ricarichi della filiera, ma se anche non lo fosse saprete che i vostri soldi andranno direttamente al produttore e non ad arricchire tutti gli intermediari.

Il rapporto personale

Tutto questo è vero ma solo se si va direttamente su posto. Se si vuole acquistare da un produttore lo si deve incontrare e conoscere.
Lo si deve far raccontare dei suoi ulivi, di quanti ne ha e come li alleva, se è una grande Azienda Agricola o un’impresa familiare, potrete visitare l’uliveto.
Certo potrebbe anche raccontarvi una favoletta standard, ma dopo qualche visita imparerete a capirlo e in questo modo raccoglierete informazioni e impressioni da aggiungere all’assaggio obbligatorio.
Chiedete o leggete sulla bottiglia l’annata di produzione. E’ ovvio che se andate in primavera o estate sarà certamente quello dell’anno precedente, tra ottobre e dicembre potrete trovare l’olio nuovo.
Chiedete le analisi chimiche (leggete qui come interpretarle, è facile). Se un produttore non ritiene opportuno spendere 70€ all’anno per fare analizzare il proprio olio, non è un punto a suo favore e qualche dubbio è lecito farselo venire. O pretende una percentuale di fiducia nelle sule parole superiore al lecito.

L’assaggio

Poi lo dovete assaggiare e per quanto un olio sia fatto a regola d’arte ed essere un alimento addirittura curativo, vi deve piacere.
Non vi faremo un trattato su come si assaggia l’olio EVO, ma un paio di suggerimenti li possiamo dare.
Chiedete, oltre alla classica fetta di pane, di poterlo assaggiare in un bicchierino (meglio di vetro).
Scaldatelo tra le mani coprendolo (serve a far sprigionare le componenti volatili e profumate) e dopo un po’ prima di assaggirlo, annusatelo.
Questo è un passaggio fondamentale. Il profumo deve essere fresco come di erba tagliata, non greve.
All’assaggio l’impressione del profumo deve essere confermata e in aggiunta deve arrivare prima o dopo un po’ di amaro e di piccante che sono i segni tangibili della qualità.
Si, abbiamo detto che vi deve anche piacere, ma ricordate: un olio dal sapore neutro e dolce può incontrare di più il vostro gusto, ma non è un buon prodotto.

Se non potete andare sul posto lo potrete scegliere su Internet (siti, social). Al posto della chiacchierata leggete quello che raccontano di loro e fate domande.
Diffidate da chi dà poche informazioni e fa affermazioni generiche: “acidità bassissima”, “fatto come una volta”, “profumatissimo”, “non pizzica”.

Adesso siete convinti che sia proprio il caso di prendere l’olio dal produttore? Allora l’ultimo consiglio: venite prima da noi!

 

 

2. Al frantoio o Consorzio di produttori

Perchè non andare direttamente al frantoio che alla fine è quello che materialmente produce l’olio?
E’ un’altra buona idea, ma come prima è necessario recarsi di persona.
La situazione al frantoio è però diversa dall’incontrare il produttore.
Il produttore ha certamente un uliveto e raccoglie le proprie olive. Il frantoio non necessariamente.
Spesso hanno uliveti propri ma altrettanto spesso no e quindi il loro olio è fatto con le olive comprate dai produttori.
Ci si può aspettare che le olive di diversi produttori vengano mischiate o mischiati a posteriori gli olii derivati.
Il che non è un male a prescindere. Un frantoiano che sa fare il proprio lavoro sceglie oculatamente le olive in base alla varietà e al grado di maturazione e le usa per produrre un olio con specifiche caratteristiche. Un po’ come si fa con il vino.
Una volta sul posto sarebbe bene chiedere il tipo di lavorazione utilizzata: tradizionale con macine in pietra e pressa (sistema ormai in disuso ma ancora apprezzato da alcuni) o a ciclo continuo a due o tre fasi (sistema universalmente in uso).

Una visita ai locali dove sono installate le macchine e a quelli di stoccaggio è altresì utile principalmente per valutarne la pulizia, dettaglio importante in relazione alla caratteristica tipica dell’olio di assorbire tutti gli odori che lo circondano.
Per l’assaggio valgono le indicazioni già suggerite.

 

 

3. Al supermercato

Non vogliamo qui sindacare, dopo tutto quello che avete letto finora, sulle motivazioni che vi portano ad acquistre un olio EVO al supermercato.
Scordatevi tutti i discorsi sul Km 0, sulla conoscenza personale o sul prezzo fatte finora.
Qui si parla comunque di olii che sono stati prodotti con modalità industriali, che hanno percorso magari migliaia di Km per arrivare sullo scaffale con modalità di stoccaggio sconosciute.
Un olio può uscire EVO secondo la legge dai magazzini di un’industria e arrivare sullo scaffale con proprietà chimiche e organolettiche molto lontane da livelli di qualità.
E riguardo prezzo si trova di tutto, anche l’inaccettabile. Olii Extravergine a 4€ dove ad ogni passaggio della filiera qualcuno ci deve guadagnare; c’è da chidersi quanto è stato pagato all’origine e da dove arriva.

Insomma associare EVO con supermercato per alcuni è un’eresia, ma anche in questo caso si può fare qualcosa per scegliere bene.

A quali dettagli prestare attenzione

Beh, potrebbe sembrare scontato, ma deve riportare la dicitura “Olio Extravergine di Oliva” e “estratto a freddo”

La bottiglia deve essere scura, non trasparente come propongono alcuni per attirare il consumatore con il colore dell’olio. La luce è nemica dell’olio EVO.

Prima di tutto controllate la provenienza delle olive (prendetevi del tempo, l’indicazione è spesso nascosta o in caratteri molto piccoli):

  • 100% italiane, OK?
  •  comunitarie, NO…
  • extracomunitarie, NOOOOOOOOOO!

Per gli ultimi due casi non è una questione di autarchia o sovranismo. Arrivare da lontano e costare poco non sono due caratteristiche che vanno a braccetto con la qualità.
Anche per il “100% italiane” c’è da fare un ragionamento. Ho visto olii che riportavano la dicitura “prodotto con olive provenienti da tutta Italia”.
Questo è senza senso. Un vino prodotto con “uve provenienti da tutta Italia” lo comprereste? Ecco.

Leggete l’annata di produzione. Viste le problematiche di trasporto e conservazione sceglietene quello con la raccolta più recente (o la data di scadenza più lontana)

Personalmente aggiungerei un’altra caratteristica. Per le motivazioni riportate prima in relazione alla provenienza, eviterei gli olii non filtrati.
La vita media di un olio non filtrato è più breve di un filtrato. Le particelle in sospensione sono quelle che con il tempo si deteriorano, peggiorando la qualità delll’olio.
Ma in questo caso, degustibus.

Prezzo. Qui si potrebbe scatenare la diatriba ma io mi sento di dire che sotto i 7/8 € al litro (e sono anche pochi) non si possa andare. Perchè il lavoro che c’è dietro un olio buono e sano non può non si può ammortizzare con cifre inferiori.

Ringraziamo chiunque sia arrivato a leggere fino a qui e speriamo abbia trovato qualche spunto utile.

Riportiamo qui alcuni link utili:

https://www.casajulia.info/2021/10/21/come-leggere-le-analisi-chimiche-dellolio-evo/

https://www.casajulia.info/2022/10/31/annata-2022-valutazione-finale/

https://www.extraevo.com/it/metodi-di-estrazione-dellolio-di-oliva/

https://www.lifegate.it/come-avviene-estrazione-dellolio

 

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